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Una nuova agenzia per il Sud

(contributo di ENRICO MARTIAL)

Il dipartimento politiche di sviluppo (DPS) è una creatura di Fabrizio Barca. Ne è stato all’origine, l’ha guidato per tanti anni, ne ha tracciato i compiti e gli obiettivi. I programmi europei per l’Italia, e in aggiunta il Fondo aree sottoutilizzate, e anche le zone franche urbane, sono stati sotto il suo cappello.

Da Ministro della coesione con il governo Monti, a Barca è venuta l’idea di trasformare il DPS in un’agenzia, sul modello delle agenzie della commissione europea che gestiscono direttamente i programmi. Poi, mentre era in predicato per guidare il PD nel dopo Bersani e un funzione anti-Renzi – Barca è passato in seconda linea. Aveva infatti sostenuto Rodotà come candidato alla presidenza della Repubblica, in sintonia con i grillini.

La nuova Agenzia che nasce per i fondi strutturali sarà una cosa diversa da quella immaginata da Barca.

Il DPS esisterà sempre, ma passerà da 200 a 50 persone, e sarà sotto la diretta guida del ministro. L’Agenzia assorbirà numerosi esperti che ora svolgono la loro attività come assistenza tecnica nei singoli programmi – per esempio in Campania ma in particolare nel Mezzogiorno – per un totale di circa 200 persone.

Il modello cessa di essere quello delle Agenzie della Commissione, per assomigliare di più alle agenzie pubbliche italiane inventate in varie occasioni per lo sviluppo del sud.

Si assiste quindi ad un discreto movimento di dirigenti, e anche a qualche partenza delle persone più vicine a Barca, in altre sedi e posizioni, spesso di rilievo. L’orizzonte è migliore, perché un ricambio è necessario. L’approdo sembra invece difficile, se si ripeteranno i fallimenti – anche degli ultimi anni – delle “agenzie” per il sud.

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