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Sodo Caustico

Sodo caustico. L’insostenibile incapacità del governo: i bonus-energia.

 

Il DDL sullo sviluppo collegato alla Legge di Stabilità è fermo ai box per manifesta incapacità governativa: il lungo “lavorio” del MISE per introdurre il taglio di 2-3 miliardi di euro degli oneri sulla bolletta elettrica per imprese e famiglie non ha portato effetto. I sussidi per le energie rinnovabili valgono fra i 10 ed 1 12 miliardi annui, oltre il 10% del valore totale delle bollette pagate dagli utenti; intento del MISE era tagliare di 2-3 miliardi questo costo, che si sarebbe tradotto in un “raffreddamento” del 2% dei costi finali dell’energia. Questo punto era il “pilastro” di tutta la manovra prevista dal MISE. Sul come, il MISE ha compiuto un errore imperdonabile, con  la proposta della cartolarizzazione degli incentivi verdi attraverso la emissione di “bond” (obbligazioni) emesse dal Gestore unico per i Servizi Energetici (GSE) cui spetta il coordinamento dei sussidi in questione. Una misura nel tipico stile di italica “finanza creativa” che si scontra con una serie di ragioni.

Non si comprende il perché della emissione di questi “bond” da parte di un organo assimilabile ad una “agenzia” come il GSE, privo dei requisiti patrimoniali e funzionali per sostenerne l’emissione: il GSE on eroga i sussidi “motu proprio” ma su specifico “input” governativo; non ha autonomia finanziaria; non ha attività che possano garantire il rimborso dei “bond”; non ha futuri diritti, quindi attività in bilancio, che possano giustificare l’operazione in esame.

L’emissione di “bond” da parte del GSE verrebbe considerata, ed a ragione, maggior debito dello stato, come censito e rilevato da Eurostat. La cosa non ha bisogno di ulteriori commenti.

Infine, in caso di realizzazione del bonus-energia, si aprirebbe la discussione sui destinatari di tale bonus (imprese, famiglie) e modalità di ristorno; tema che sarebbe stato bene affrontare prima, evitando di dichiarare “urbi et orbi” il proprio dilettantismo ministeriale.

Riteniamo opportuno che ministro e MISE si guardino allo specchio: anche essi ne trarrebbero motivo di ilarità incontrollabile.

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