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Sodo Caustico

Sodo caustico. Perché diciamo no al salvataggio Alitalia.

Un breve commento a “Se c’è un’alternativa batta un colpo” di Gianni Dragoni a pg 1 del Sole di oggi. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-11-15/bruxelles-boccia-legge-stabilita-italia-rischio-sforamento-deficit-112803.shtml?uuid=ABXJvMd

Una qualsiasi ipotesi non potrà realzzarsi se non si realizzano 3 condizioni:

1. il numero dei dipendenti di Alitalia deve essere comparabile (quindi, inferiore, allo stato attuale) con quello degli altri vettori di riferimento (AirFrance/Klm, BA, Lufthansa, Turkish);

2. il costo-azienda dei dipendenti Alitalia ed il loro tasso di produttività devono essere altrettanto comparabili con quelli dei concorrenti;

3. i dipendenti Alitalia mettano mano alle loro tasche e convertano il TFR in azioni di Alitalia: se non ci credono loro, perchè mai dovrei crederci io, come cittadino e contribuente?

Al realizzarsi di tali condizioni, forse qualche “cavaliere bianco” apparirà all’orizzonte; il primo ad accorrere potrebbe essere il gestore dell’hub romano, che certo ha molto interesse a vederlo pieno e ben funzionante (visti anche gli investimenti previsti).

Confidando che il postino continui a fare il postino.

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