Nel breve periodo che va dal governo Monti al governo Letta, sono stati approvati 831 provvedimenti, quasi 1 al giorno, ma ne sono stati adottati (con decreti di attuazione dei singoli dicasteri) solo 317, il 40% circa; ne restano ancora “aperti” 478, di cui 50 in via di ultimazione. La frenetica attività legislativa non è stata seguita da una altrettanto alacre attività amministrativa; molte le “maglie nere”, cominciando dagli 84 provvedimenti in tema di stabilità che non hanno ancora trovato alcun atto autorizzativo: progetti per ricerca ed innovazione, fondo di garanzia per le PMI, fondo garanzia prima casa, anagrafe per la spesa sanitaria, cessione degli immobili pubblici. Grave anche la lentezza in ambito “decreto del fare” che a fronte di 89 provvedimenti ne ha visti attuati solo 16: mancano piano delle zone a burocrazia zero, con altri provvedimenti ancora bloccati alla Corte dei Conti. Otto sono stati i pilastri del governo Letta: ma il lavoro di costruzione delle basi è ancora lontano dalla realizzazione: solo il 15% ha visto la luce. Il tunnel è ancora lungo, assai. Avanti il prossimo.
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