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Le Privatizzazioni della Nuova Zelanda
Iniziata una ampia campagna di privatizzazioni nel settore delle utilities, il governo neozelandese ha imparato a proprie spese quanto possa essere difficile fare la mossa giusta al prezzo giusto. La prima mossa fu la vendita del 49% di Mighty River Power (produzione e distribuzione di energia geotermale), valutata fra 3,7 e 3,8 miliardi di NZ$ e prezzata 2,50 NZ$ ad azione: oggi il titolo viaggia al 20% sotto il prezzo di quotazione. La seconda operazione ha coinvolto il 49% di Meridian Energy (energia eolica), nell’ottobre 2013: la società aveva un valore contabile di 4,7 miliardi, e la sua quotazione è avvenuta ad un valore di 1,50 NZ$ per azioni, prevedendone il pagamento al 60% al momento della quotazione ed al 40% dopo 18 mesi, secondo uno schema popolare in Australia e non replicato in Nuova Zelanda dal 1990. Una mossa che ha attirato molti investitori, peccato che il titolo sia sceso al 90% del valore di quotazione.
La saggezza viene spesso in soccorso di chi ha buone intenzioni: la prossima privatizzazione interesserà il 49% di Genesis Energy (provider di energia elettrica), la cui azione sarà più prudentemente prezzata fra 1,35 e 1,65 NZ$, con la previsione di ricevere 1 azione gratis ogni 15 acquistate se l’investimento verrà detenuto per almeno 1 anno (col limite di 2.000 azioni, per favorire l’investitore privato). Modus est in rebus: bene privatizzare, meglio se lo schema di quotazione è a vantaggio di chi investe, e con le dovute attenzioni (anche di favore per l’investitore di minoranza) laddove la maggioranza resta nelle mani dello Stato.