USA e UE hanno imposto sanzioni alla Russia come “punizione” legata alla vicenda-Ucraina, che hanno causato una significativa “fuga di capitali” , il peggioramento delle attività economiche, una perdita di valore del rublo rispetto al dollaro USA da inizio anno. In Russia, il mercato finanziario è dominato da banche locali; a fine 2013, le banche internazionali avevano comunque in essere finanziamenti verso debitori russi per 219 miliardi di dollari: le banche francesi, con 50 miliardi, pesavano per il 23% dei crediti totali, seguite da quelle USA (32,5 miliardi, il 15%) ed italiane (28 miliardi, il 12,8%; in percentuale, il 3,5% di tutti i crediti delle banche italiane concessi a debitori esteri). Ai crediti di 219 miliardi, si aggiungono 151 miliardi di derivati e garanzie prestate: il “ticket” arriva a 370 miliardi di dollari.
Per confronto, il “conto” pagato annualmente dall’Italia per le forniture di gas russo è di 19,7 miliardi di euro, circa 26 miliardi di dollari: non molto distante dal totale dei crediti erogati a debitori russi dalle banche italiane.
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