Non si vive di solo “gossip”: ci sono anche considerazioni serie fra quelle fatte da Geithner (“”Stress Test – Reflections on Financial Crises””, 2014).
Prima lezione: la crisi finanziaria è stata causata dall’aggiramento delle regole, attraverso la crescita abnorme dello “shadow banking” (derivati, attività non regolate);
seconda lezione: la crisi è stata resa possibile dall’illusione che il mercato fosse capace di autoregolarsi ed auto controllarsi;
terza lezione: la regolazione dei mercati è un processo continuo e “manie e panico” sono innati nella finanza;
sino a qui, c’è poco da sorridere e molto da intervenire.
quarta lezione (non valida per l’Italia): il sovra indebitamento delle famiglie ha pesato sulla crisi del sistema bancario (USA);
quinta lezione: le banche sono le “cinture del boom”e quando il “boom” implode esse sono l’acceleratore della crisi, dovendo allargare i cordoni della borsa (i.e., finanziare anche se non sarebbe “cosa buona”);
sesta lezione, tutta per l’Europa: la BCE non dispone(va) di previsioni perfette e quindi era (è) destinata a commettere errori: occorre quindi decidere quali errori possono causare meno danni;
settima ed ultima lezione: i meccanismi della democrazia sono complessi, per quanto riguarda sia la regolamentazione preventiva che l’intervento sulle distorsioni dei mercati, come successe (e succede) per i salvataggi dei banchieri incauti e sovra pagati.
Altro che “Considerazioni Finali”.
(per gentile concessione dell’autore, riprendiamo l’articolo apparso su http://www.italiaperta.it)