Termina con questa piccola perla di periferia la pubblicazione delle 5 poesie di Piergiorgio Viti, tratte dal suo lavoro Se le cose stanno così, pubblicato da ITALIC.
“Se le cose stanno” così è un omaggio, nel titolo, a Sergio Endrigo, a un tempo che non c’è più. La provincia di cui si parla è una provincia quasi scomparsa, baldiniana, popolata di personaggi che incarnano l’umanità, nei suoi valori più universali: c’è infatti l’ossessa, c’è l’ipocondriaco, c’è il radiocronista del sabato che racconta a nessuno la sua partita, perché nessuno lo ascolta, c’è Mario che scrive un testamento sotto l’effetto di un aperitivo. Nella provincia marchigiana che l’autore descrive, la vita, nelle sue sfaccettature, e la morte, sembrano toccarsi, sondando a volte l’onirico, senza mai oltrepassarlo.
Le altre poesie, dalla prima “Valentina ride” in poi, sono state pubblicate durante il mese di luglio e potete trovarle scorrendo tra gli articoli di Liberiamo. Buona ricerca.
Nell’occasione vi auguriamo una buona ripresa dopo la pausa estiva.
Non bastavano tutte le dita
per contare gli ammiratori di Marisa,
che dalla vetrina occhieggiava i passanti
con quella malizia svelta
che solo appartiene alle donne.
Gremiva gli scaffali con la cornetta in mano,
perché ogni uomo avesse un orario,
un destino, come le insegnavano
i rotocalchi letti a tradimento.
Marisa si lasciava ammirare
anche quando addomesticava la serranda:
i jeans diventavano più stretti
e i mariti rincasavano in ritardo
pur di ammiccare alle sue pose.
Oggi Marisa non sa come coprirle
quelle rughe che le pasticciano il viso
e sembra malinconica, più nessuno
si volta, per sbirciarla oltre la vetrina.
Marisa è un angelo di periferia.
Marisa è quel pane duro
da dare in pasto ai cani.