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Mi lasci fuori

Continua la pubblicazione delle 5 poesie di Piergiorgio Viti, tratte dal suo lavoro Se le cose stanno così, pubblicato da ITALIC.

“Se le cose stanno” così è un omaggio, nel titolo, a Sergio Endrigo, a un tempo che non c’è più. La provincia di cui si parla è una provincia quasi scomparsa, baldiniana, popolata di personaggi che incarnano l’umanità, nei suoi valori più universali: c’è infatti l’ossessa, c’è l’ipocondriaco, c’è il radiocronista del sabato che racconta a nessuno la sua partita, perché nessuno lo ascolta, c’è Mario che scrive un testamento sotto l’effetto di un aperitivo. Nella provincia marchigiana che l’autore descrive, la vita, nelle sue sfaccettature, e la morte, sembrano toccarsi, sondando a volte l’onirico, senza mai oltrepassarlo.

L’ultima poesia arriverà nei prossimi giorni; la prima, Valentina ride, è stata pubblicata qualche giorno fa….e anche la seconda…. e la terza….. e potete trovarle scorrendo tra gli articoli di Liberiamo. Buona ricerca.


Mi lasci fuori
anche dalle tue parentesi;
lì, lontano dal tuo abbraccio
i prati sono ghiacciati,
il mare, alla sera,
si prosciuga tra le mani
ed io vivo
una vita
involontaria.

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Quelle più carine

Continua la pubblicazione delle 5 poesie di Piergiorgio Viti, tratte dal suo lavoro Se le cose stanno così, pubblicato da ITALIC.

La poesia di questa sera evoca una situazione di cui altri poeti hanno parlato prima, risolta in modo garbato. Tra gli altri citeremmo senza inganno l’abruzzese Ivan Graziani in “Paolina”.

E sia gloria alle sue gambe! Quelle di Paolina.

“Se le cose stanno” così è un omaggio, nel titolo, a Sergio Endrigo, a un tempo che non c’è più. La provincia di cui si parla è una provincia quasi scomparsa, baldiniana, popolata di personaggi che incarnano l’umanità, nei suoi valori più universali: c’è infatti l’ossessa, c’è l’ipocondriaco, c’è il radiocronista del sabato che racconta a nessuno la sua partita, perché nessuno lo ascolta, c’è Mario che scrive un testamento sotto l’effetto di un aperitivo. Nella provincia marchigiana che l’autore descrive, la vita, nelle sue sfaccettature, e la morte, sembrano toccarsi, sondando a volte l’onirico, senza mai oltrepassarlo.

Le altre 2 poesie seguiranno, irregolari come i sogni, nei prossimi giorni.

La prima, Valentina ride, è stata pubblicata qualche giorno fa….e anche la seconda…. e potete trovarle scorrendo tra gli articoli di Liberiamo. Buona ricerca.


Quelle più carine
le sbagliavano tutte le manovre,
compresa la retromarcia,
quando la loro mano
rimaneva in bilico
tra il cambio e la mano di lui,
che non vedeva l’ora
di aiutarle a parcheggiare.
Era una buona scusa davvero
per sfiorare le dita, il polso,
e, andando un po’ più su,
magari ci scappava un complimento.
Loro, timide e imbranate,
con un diploma in segreteria,
a volte arrossivano e a volte
parlavano male di quell’orco,
però le gonne
le mettevano sempre più corte.

 

 

 

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Liberiamo!

Immagino che tu possa tornare

Continua la pubblicazione delle 5 poesie di Piergiorgio Viti, tratte dal suo lavoro Se le cose stanno così, pubblicato da ITALIC.

“Se le cose stanno” così è un omaggio, nel titolo, a Sergio Endrigo, a un tempo che non c’è più. La provincia di cui si parla è una provincia quasi scomparsa, baldiniana, popolata di personaggi che incarnano l’umanità, nei suoi valori più universali: c’è infatti l’ossessa, c’è l’ipocondriaco, c’è il radiocronista del sabato che racconta a nessuno la sua partita, perché nessuno lo ascolta, c’è Mario che scrive un testamento sotto l’effetto di un aperitivo. Nella provincia marchigiana che l’autore descrive, la vita, nelle sue sfaccettature, e la morte, sembrano toccarsi, sondando a volte l’onirico, senza mai oltrepassarlo.

Le altre 3 poesie seguiranno, irregolari come i sogni, nei prossimi giorni.

La prima, Valentina ride, è stata pubblicata qualche giorno fa…. e potete trovarla scorrendo tra gli articoli di Liberiamo. Buona ricerca.


Immagino che tu possa tornare.

È per questo che lascio
la porta di casa aperta,
perché tu non debba
nemmeno bussare,
ma presentarti quando vuoi
per esempio
all’ora di pranzo
o quando faccio la doccia.

Forse mi chiederesti
“dove sei stato tutto questo tempo”,
e io ti risponderei
“facciamo finta di niente”
mentre apro una scatoletta di tonno.

La mia passeggiata infastidisce
i cani del quartiere che, ad ogni passo,
con le pupille strangolate di rabbia,
abbaiano verso la notte,
e l’eco di quello sforzo
tormenta le colline illuminate a festa.

Poi sulla festa cala il silenzio,
gli invitati se ne vanno
rassettando i vestiti. Lo avranno
fatto davvero – penso – , ecco perché
sono qui da solo,
mentre i lampioni eclissano le strade.

Tutti hanno fretta di una fine.

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Valentina ride…

Cominciamo oggi a pubblicare una delle 5 poesie di Piergiorgio Viti, tratte dal suo lavoro Se le cose stanno così, pubblicato da ITALIC.

“Se le cose stanno” così è un omaggio, nel titolo, a Sergio Endrigo, a un tempo che non c’è più. La provincia di cui si parla è una provincia quasi scomparsa, baldiniana, popolata di personaggi che incarnano l’umanità, nei suoi valori più universali: c’è infatti l’ossessa, c’è l’ipocondriaco, c’è il radiocronista del sabato che racconta a nessuno la sua partita, perché nessuno lo ascolta, c’è Mario che scrive un testamento sotto l’effetto di un aperitivo. Nella provincia marchigiana che l’autore descrive, la vita, nelle sue sfaccettature, e la morte, sembrano toccarsi, sondando a volte l’onirico, senza mai oltrepassarlo.

Le altre poesie seguiranno, irregolari come i sogni, nei prossimi giorni.


 

 

Ride Valentina, ride

seduta sul divano,

dice che ha una parrucca diversa

per ogni occasione, che le mani

a volte non afferrano gli oggetti.

“Parestesia si chiama” , ma in fondo le cose

stanno bene dove stanno, e per qualsiasi

bisogno ha angeli custodi

in tutto il quartiere. Insomma

il cancro è una pacchia, penso,

mentre accendendosi una sigaretta

mostra delle foto, è felice.

“Devo morire di cancro,

mica di depressione” e poi

racconta di strani liquidi

che le escono dai piedi,

ogni volta che va dalla tossicologa.

“Sei quasi Gesù”, le dico, “ti manca

una Maddalena che te li asciughi

quei piedi”, mentre lei continua a ridere.

Ride Valentina, ride

non sa che i suoi occhi fanno più luce

di un intero pomeriggio a Roma.

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Piergiorgio Viti e le sue poesie avvolgono Liberiamo

Cari Liberandi

Iniziamo con questa breve nota la frequentazione letteraria di un notevole autore italiano contemporaneo, il cui lavoro è caratterizzato da qualità più che da quantità e da preziose ed importanti collaborazioni artistiche.

Si tratta di Piergiorgio Viti, di cui sotto trovate una breve nota biografica.

Di Piergiorgio pubblicheremo nei prossimi giorni 5 poesie tratte dal suo ultimo lavoro, sperando che piacciano a voi come a noi.

Naturalmente troverete anche i riferimenti all’opera da cui sono tratti e per poterla acquistare e fare vostra.

Attendiamo anche i vostri commenti, preziosi come al solito.

A presto


Biografia

Piergiorgio Viti vive nelle Marche ed è professore di lettere nella scuola media.

Le sue poesie vengono tradotte in rumeno da Geo Vasile e in spagnolo dal giornalista e poeta argentino Jorge Aulicino.

Pubblica nel 2011 la sua prima raccolta di poesie, “Accorgimenti” (L’arcolaio editore), che ottiene subito un buon successo.

Partecipa anche a diversi reading, tra i quali quello per “Musicultura” di Macerata (2005),  quello per la “Fondazione Claudi” a Roma, intitolato “Educare alla bellezza” (2011) a Villa Celimontana e “O musiva musa” (2013) a Ravenna insieme al poeta Luciano Benini Sforza con la direzione artistica di Franco Costantini.

E’ anche autore di saggi critici, in particolare cura un intervento critico per il catalogo sulla mostra di Pietro Annigoni, a Senigallia, nel 2010, tradotto anche in cinese mandarino.

Nel 2011 traduce dal francese “I Preludi” di Alphonse de Lamartine, interpretati da Paola Gassmann e Ugo Pagliai, per il festival di musica da camera “Armonie della sera”.

Nel 2012, per l’anteprima dello stesso festival, scrive “La fiabola di Virginio e Virgilio”, interpretata da Tosca.

Nel 2013 firma lo spettacolo “I sogni di Ray”, interpretato da Carlo di Maio, attore già protagonista con Troisi del film “Il postino”, che debutta e fa il pieno al botteghino per una settimana alla Casa delle Culture di Roma.

Nel 2015 esce una nuova raccolta poetica, “Se le cose stanno così”, edito da Italic.

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SLOT MOB LIBERATORIO!!!

Carissimi Lettori

è arrivato il momento di partecipare numerosi ad un’iniziativa meritoria ed assolutamente in linea con le idee che portiamo avanti.

Una di queste è che le attività imprenditoriali devono essere condotte in modo etico.

Un’altra è che lo Stato non deve favorire e/o lucrare su comportamenti non limpidi o su attività che non siano trasparenti, completamente trasparenti.

Un’altra ancora è il lucro non deve essere un motore di disagio sociale o addirittura di malattia (come nel caso della patologica dipendenza da gioco).

Con tutte queste motivazioni LIBERIAMO sostiene e valorizza l’incontro del 5 giugno prossimo, dalle 17.30 alle 20. Un aperitivo nel bar di un imprenditore coraggioso che ha detto NO al guadagno facile in nome dei valori elencati sopra.

BAR RESSI, in VIA ADEODATO RESSI, 17 a Milano. Noi ci saremo!!!

Slot MOB

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Liberiamo.org – nuovo layout per smartphone

Liberati e Liberandi carissimi,

oggi va in onda il nuovo sito ottimizzato per cellulari e tablet.

Nuovi colori riposanti, grafica più essenziale, focus sulla pagina principale (che continuiamo a ritenere la Scuola) con evidenza di alcuni degli argomenti più interessanti ecc.

Menu rapido che non occupa spazio.

Prossimamente una ristrutturazione dei video disponibili, con ridisegno di alcune pagine.

Insomma: non si dorme mentre il Governo cincischia, l’Expo si completa (forse) e il mondo si interroga su che direzione prendere.

Liberiamo va avanti e vi segue anche quando siete tentati di usare WhatsUp, giocate in metropolitana o semplicemente guardate lo smartphone perché vi rendete conto che tutti gli altri lo fanno.

Fatelo anche voi, usate il pollice o l’indice (non il medio), leggete Liberiamo.Org

Il Presidente, vostro Servente, di Liberiamo.

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Liberiamo non si USURA!

Carissimi lettori,

dopo il paper sulla collaborazione internazionale che ha suscitato tanto interesse (e tanti commenti) torniamo al vil denaro che in questo Paese abbonda, ma spesso nel posto sbagliato.

In particolare non arriva alle imprese ed ai privati “non introdotti” e quando arriva costa parecchio, troppo, troppissimo.

Usiamo la parola strozzinaggio? No, perchè lo strozzinaggio vero lo fanno signori poco eleganti e poco raccomandabili, che magari non si lavano tanto e vivono in palazzoni sovraffollati, senza parlare un buon italiano.

Quando ci si mettono i signori della finanza o i burocrati bancari si chiama usura e a volte non lo fanno nemmeno apposta tanto sono complicate, disattese e contradittorie le norme che si dovrebbero applicare.

Quindi tra autorità che si accavallano, norme che si accavallano, sentenze che si accavallano…. prendete un the, mettetevi tranquilli e leggete qua sotto dopo aver accavallato le gambe:

Usura ed Anatocismo – Liberiamo

Liberiamo.

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Liberiamo e la Mela

Abbiamo tradotto un articolo da CNET di oggi, tanto per rilassarci e al contempo riflettere sulle mode….

La Mela si aspetta che alcuni proprietari di iPhone sborsino più di $ 10.000 per un SmartWatch. E spera che a loro non importi se l’oggetto diventa obsoleto in un anno.
Lunedì scorso Apple ha rivelato i prezzi per i tre modelli di Apple Watch, che saranno disponibili dal 24 aprile in nove paesi. Il dispositivo inizia a 349 dollari per la versione base Apple Watch Sport e sale fino a $17.000 per il premium Apple Watch Edition.
L’ enorme differenza di prezzo deriva dall’uso dei materiali nei diversi modelli- in oro 18 carati per la fascia alta rispetto all’alluminio per lo Sport – ma non è influenzato da nessuna delle altre caratteristiche. Il possessore di un iPhone di fascia alta non sarà in grado di fare di più con il suo modello in oro che con il modello entry-level – al di là di mostrare la sua capacità di esibire un dispositivo indossabile che costa più di alcune automobili.
Apple, uno dei maggiori produttori al mondo di smartphone e tablet, si sta proponendo come un venditore di orologi di lusso. Ma la transizione potrebbe essere difficile. Il mondo informatico si muove più velocemente che mai e cosa c’è di nuovo oggi può essere facilmente superato da qui a qualche mese. Spendere da $10.000 a $17.000 su un gadget d’oro che potrebbe diventare obsoleto in un anno è una proposta rischiosa, soprattutto dal momento che non sappiamo ancora se Apple avrà un programma di trade-in, come andrà a supportare dispositivi più vecchi in futuro e se i componenti del dispositivo sono o meno sostituibili.
“Anche se le caratteristiche dell’orologio sono eccezionali, quasi tutte le attività possono essere realizzate con un iPhone, rendendo l’orologio un gadget del tutto discrezionale, il cui acquisto è altamente legato al reddito disponibile, al prezzo e a spese impreviste”, ha osservato Sarah Kahn, un analista di tecnologia IBISWorld.
Apple ha rifiutato di commentare questa valutazione al di là delle osservazioni formulate Lunedì dal CEO Tim Cook.
“Apple Watch è l’orologio più avanzato mai creato,” ha detto durante la conferenza stampa a San Francisco. “E’ un nuovo modo rivoluzionario di connettersi con gli altri e un compagno di salute e fitness completo.”
La storia ha dimostrato che l’acquisto della prima generazione di un nuovo prodotto Apple spesso non è la mossa più intelligente. Apple tende ad aggiornare i propri prodotti in breve tempo – di solito entro un anno e a volte anche prima. E incorpora nuove caratteristiche in ciascun aggiornamento le quali rendono il modello di prima meno attraente. Prendete ad esempio gli schermi più grandi e Apple Pay in iPhone 6 e 6 Plus, introdotto nel settembre 2014, il sensore di impronte digitali TouchID del 5S l’anno prima, e l’assistente vocale digitale Siri nel 2011 per iPhone 4S.
E poi c’è la dinamica dei prezzi. Quando Apple ha iniziato a vendere il primo iPhone nel giugno 2007, ha offerto una versione da 8GB per $ 599 e un modello da 4GB per $ 499. Ma nel settembre dello stesso anno, ha interrotto il modello da 4GB e ridotto il prezzo del modello da 8GB di ben $200. Dopo che i primi acquirenti di iPhone si sono lamentati, hanno ottenuto una buono regalo di $100 da utilizzare nei negozi Apple o online, ma comunque hanno pagato un prezzo aggiuntivo per avere avuto uno dei primi iPhone.
E’ stata la seconda generazione di iPhone, il 3G, che in realtà ha attirato i consumatori in numero elevato. Apple ha venduto più unità di iPhone 3G nel primo trimestre di commercializzazione (6,9 milioni) che del dispositivo di prima generazione nei suoi primi cinque trimestri (6,1 milioni), secondo i dati che Apple ha riportato nel mese di aprile 2009. Questo è in parte perché aveva più vettori wireless a bordo, in parte perché la seconda generazione era un dispositivo migliore e in parte perché l’App Store, quindi dopo un anno di attività, aveva a disposizione migliaia di applicazioni aggiuntive che estendevano le funzionalità del telefono.
Torniamo al nocciolo della questione.
Quando si sta spendendo più di $10.000 per un orologio, ci si aspetta che duri. In genere, gli orologi di alta gamma di costo simile a Apple Wartch Edition sono indossati per anni. Alcuni diventano cimeli, tramandati di generazione in generazione. I vecchi iPhone possono essere apprezzati, ma il più delle volte diventano un pezzo di metallo e vetro si “dimenticano” in un cassetto quando si acquista il nuovo modello.
Scartare un telefono da $200, $300 o anche $500 dollari è una cosa: a $10,000 chiudere in cassetto un oggetto d’oro è una cosa completamente diversa (anche se i Vendo-Oro possono essere soddisfatti).
Apple probabilmente saprà ridisegnare i suoi orologi molte volte nel corso degli anni, rendendoli più sottili e leggeri. Ma potrebbe non essere in grado di aggiornare i sensori, processori, batterie o altri componenti hardware del dispositivo – tutte cose che probabilmente miglioreranno con le generazioni future.
E cosa succederà quando la batteria sarà morta, come succede prima o poi a tutte le batterie? I video e le informazioni pubblicate sul sito web di Apple circa l’orologio non dicono. Apple non ha detto nemmeno nulla su un eventuale programma trade-in o su altri modi di assicurare al suo primo orologio una durata di almeno 5 anni.
Arriva poi un momento in cui gli aggiornamenti software non funzionano più su dispositivi invecchiati o diventano un peso per l’aggiornamento di quelli più recenti. Ad esempio, ogni volta che una nuova versione del sistema operativo mobile di Apple iOS ariva sul mercato, i dispositivi meno recenti tendono ad avere problemi di batteria e di performance.
E poi ci sono le applicazioni, i programmi che molti ritengono essere l’elemento di vero interesse per Apple Watch. Siamo disposti a scommettere che gli sviluppatori perderanno troppo tempo a fare in modo di lasciare il loro nuovo software compatibile con i dispositivi di oggi? E comunque: per quanto tempo?
“Mi piacerebbe per Apple che rendesse noto qualche tipo di programma trade-in per dare la possibilità di scambiare l’elettronica dei prodotti più obsoleti con quella più recente per un certo prezzo,” ha dichiarato Patrick Moorhead, analista di Moor Insights & Strategy. “Questo sgombrerebbe il tavolo da dubbi e timori per il compratore”.
Certo: probabilmente chi può spendere $17.000 per un orologio non si cura se indosserà la stessa cosa l’anno prossimo. Lo fanno in quanto essi desiderano i nuovi prodotti Apple o perché sono collezionisti di orologi; in base a questo criterio la loro capacità di spesa rende i $17.000 sacrificabili.
Se sei una delle prime persone che comprano Apple Watch lo sai: quello che stai veramente comprando è visibilità, non funzionalità.
Ora, dovete solo capire se questo tipo di visibilità vale dai $10.000 a $17.000.
🙂

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Liberiamo!

Scuola e schizofrenia comunicativa

Riprendiamo l’articolo http://www.repubblica.it/scuola/2015/02/14/news/scuola_merito_insegnanti-107325416/ di Repubblica per un breve commento metodologico.

Gli schizofrenici sono almeno 2.

Il buon Faraone…. (che annuncia in perfetto stile “prima parlo e poi magari domani cambio idea”) che la folle idea di prevedere una quota fissa di insegnanti meritevoli è stata già abolita, cassata, cancellata e si prevede un budget massimo. La cosa è talmente banale agli occhi di noi cittadini abituati a confrontarci col merito (quando possibile) che ci stupiamo che sia stata pensata prima e smentita poi. Pretendere infatti che ogni anno i meritevoli siano sempre un numero fisso non fa che riproporre un meccanismo a rotazione esattamente contrario a quello che si vuole istituire.

Il giornalista….. che pubblica una notizia titolandola in modo confuso, e tendenzioso, oltre ad infilarci dentro altri elementi di discussione, in un pateracchio di considerazioni, citazioni, punti di vista, sigle sindacali, numeri non contestualizzati.

Non sappiamo quale dei due personaggi ci preoccupa di più: il Faraone vuoto o il Giornalista ignorante. Diremmo: per il danno che può fare sicuramente il primo, ma per il potere reale che ha il secondo.

Liberiamoci!

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‪#‎refurtIVA‬ —> CALL TO ACTION

‪#‎refurtIVA‬

Il Consiglio Direttivo invita tutti gli aderenti all’Associazione ed i simpatizzanti a partecipare all’iniziativa sotto descritta:

OGGI, giovedì 5 febbraio, dalle 13 alle 14, lanciamo insieme ad altre associazioni un tweet bombing per chiedere al Governo la restituzione del maltolto: il nuovo hashtag è #refurtIVA a sottolineare il vero e proprio furto che noi partite IVA iscritte alla Gestione Separata INPS stiamo subendo, una sottrazione che è diventata sempre più insostenibile e che va arrestata con urgenza. Il Governo continua a promettere a più riprese e a più voci che correggerà gli errori commessi sulle partite IVA, ma di fatto c’è confusione e grande incertezza sul nostro futuro. E noi nel frattempo aspettiamo, non sappiamo come fatturare, non sappiamo come correggere il tiro per restare a galla e tutto questo frena la nostra attività professionale e non solo. Unisciti a noi domani, partecipa al tweet bombing, coinvolgi amici e colleghi e diffondi sui tuoi canali social. Fai sentire la tua voce e chiedi che l’aliquota INPS Gestione Separata venga bloccata al 27,72%. Dì al Governo che è ora di restituire la #refurtIVA!
Seguici su:
Twitter: @actainrete.it Facebook: https://www.facebook.com/actainrete

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Cooperazione internazionale: l’opinione di Liberiamo

Dopo le note e tristi vicende che hanno riguardato protagonisti (o presunti tali… ) della cooperazione internazionale,
abbiamo ritenuto di voler esprimere la nostra opinione a riguardo.

E’ un breve documento, molto pragmatico e non polemico.

Leggetelo perché qualcosa da imparare c’è sempre e la realtà supera a volte la fantasia.

Tale considerazione è vera soprattutto in un paese pieno di Leggi non applicate.

Rispettosi come siamo di questa parola, Legge, abbiamo usato la maiuscola,
ma la legge non applicata ed abusata diventa legge, leggina e poi nulla;
alla fine rimane il caso, l’improvvisazione e l’emozione.

Leggete, leggete. Non abbiate paura.

Il Documento

Opinione sulla Cooperazione – Liberiamo – Gennaio 2015

Il materiale a supporto

Legge 11 agosto 2014 125 – cooperazione allo sviluppo

Regolamento europeo 375-2014_Corpo volontario di aiuto umanitario

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LIBERALIZZAZIONI: CONVEGNO A MONTECCHIO MAGGIORE

L’Associazione LIBERA INIZIATIVA ha organizzato un’interessante evento che si terrà a Montecchio Maggiore (Vicenza) il 27 gennaio. Di seguito i dettagli dell’iniziativa che Liberiamo considera meritoria, appoggiandola ed invitando gli interessati a partecipare numerosi.

Martedì 27 Gennaio 2015 – ore 20.30
Presso la Sala Filande di Montecchio M. (VI)

LA LOCANDINA DEL CONVEGNO

Le liberalizzazioni di cui molto si parla, poco si sa, ma.… indispensabili per la crescita

Partecipano all’incontro:

Massimiliano Trovato
Ricercatore dell’Istituto Bruno Leoni
Co-autore del libro: “Indice delle liberalizzazioni 2014”

Diego Bottacin
Consigliere Regionale del Veneto
Autore del libro: “Nella pancia del leone”

Valter Orsi
Sindaco di Schio

Moderatore:

Claudio Bottos
Consulente, già membro della Direzione Nazionale di FARE
Co-autore del libro: “Balanced Scorecard rafforza il risanamento aziendale”

La partecipazione è gratuita

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Assemblea di Liberiamo: il Verbale

E’ possibile di seguito prendere visione del Verbale dell’Assemblea dei Soci.

Un saluto a tutti coloro che stanno seguendo Liberiamo.

Per il Consiglio Direttivo, il Presidente Ettore Menguzzo.

 

Verbale Assemblea del 14 Gennaio 2015

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Charlie

charlie

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Un’altra proposta concreta: bonifichiamo!

E’ un piacere incontrare un amico, anzi due,senza doversi sorbire un aperitivo di qualità scadente in un sovraffollato locale milanese, nel mezzo di chiacchiere lancinanti urlate da perfetti sconosciuti.

Corrado e Stefano, capacissimi di dare fondo a liquidi e cibarie se nel raggio delle loro mandibole, si dilettano e ci stupiscono producendo documenti interessanti, molto interessanti, e non si fanno problemi ad infilarli sotto la porta del Ministro di turno.

Anzi, vanno direttamente a trovarli, questi strani Ministri che a volte fanno (non completamente) e molto più spesso non fanno (assolutamente metodici nel loro immobilismo).

Eccovi servita, sul piatto digitale di Liberiamo, una proposta del circolo d’Italia Aperta, dove nuotano contenti Corrado Griffa e Stefano Chianchi.

Siamo invidiosi di tanta intelligenze e competenza, ma non al punto da privarne i nostri pochi ma sagaci lettori.

REGOLE PER LA BONIFICA DEI TERRENI

Leggete attentamente; se non è un trimestre italiano che si faccia comunque.

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Immigrazione illegale? Forse…

LIBERIAMO sta attento a quello che accade nel mondo per capire meglio quello che succede da noi. Sotto le notizie sparate sui giornali c’è un mondo, poco piacevole, ma sicuramente da conoscere. A volte è questione di punti di vista. Uno come Jerry Pournelle non aspetta le opinioni di altri per dire la sua. Gli farà piacere sapere che lo abbiamo citato dopo aver letto tanti dei suoi romanzi.

Qui sotto risponde ad una lettera sulla presa di posizione di Obama attorno all’immigrazione illegale.

>>>>>>> Testo della lettera

Illegal Immigration

My problem with your assertions (and that of about 98% of the Republican pundocracy) that illegals crossing the border is the only illegal act committed by illegal aliens is so spectacularly wrong. Illegals spend their lives saturated in illegal acts.

1. Working (at all) is illegal.

2. Getting medical services using a false ID to avoid payment is illegal (or do illegals never see a doctor?)

3. Creating false documentation to use for employment is illegal (The 9-11 hijackers got their docs from a service created to serve illegals).

4. Filing federal forms using false ID is illegal.

5. Making false claims of income to receive EITC is illegal.

6. Filing false forms to gain access to welfare is illegal.

I could go on — and most of these violations have severe penalties — but apparently only for citizens. Simpson-Mazzoli taught the world how the system works — Get across the border, lie, cheat and steal while you are here – and be rewarded with citizenship. The push for “amnesty” will just reinforce this understanding by an order of magnitude ( or roughly the number of illegals we have to deal with now compared to Simpson-Mazzoli.) Do what you’ve done; Get what you got. In spades.

Thanks for your time.

Stephen Coyne

>>>>>>>>> Risposta di JP

Presume agreement with what you have said. There remain problems. First and most obvious, most of those continuous crimes stem from their status. When Mrs. Pournelle taught in the Los Angeles County Juvenile Justice System, there were many young people in temporary detention because they were “status offenders”: they had committed no intentional criminal act, but were living in situations that sent them to detention. Most of them could not read, and had no sense of discipline: it did them no harm to learn some social skills and a bit of deference to authority and self discipline, but it was a damned expensive way for them to learn it. And of course it did them a great deal of good to learn to read, which the schools had spectacularly failed to teach them. Some counted themselves lucky to be in a place where it was relatively quiet and safe and the teachers actually tried to teach them something. But it’s hardly a plan for school reform.

Of course there were many others who were actual criminals, including a girl who had borrowed her boyfriend’s gun to kill her mother’s boyfriend as he was abusing her little sister. Others were shop lifters, prostitutes, and burglars. They shared the facilities with the status offenders because there was no money to build and staff more facilities for better segregation of the juvenile detention population.

I say all this not in answer to your summary, but as something to keep in mind.

You point out that working here as an illegal alien is itself a crime. Indeed: but it is a fact, and while finding some way to prevent their employment – no easy task – would partially prevent that crime, it would also create tens of thousands of paupers who would still be here, only now they have no income. Some might go back to their country of origin, but many would not; what happens next? If the answer is ‘deport them all,’ we will address that later.

The question of welfare abuse is important. The average person in the US living on welfare is considered in poverty here, but much of the world would consider them wealthy, and that includes the countries of origin of many of the illegal aliens here. The proportion of those coming here to get on welfare, as opposed to those coming here to work and send money back to their families is debatable, but there are at least some, and of course once here economics determines whether they try to get in on the welfare system.

Welfare reform is important, but also difficult. The simplest, require some proof of legal status before you can receive welfare or other benefits, has been tried and rejected by the courts. A federal law to this effect may well be passed by the next Congress, although it is unlikely that the President will sign it. But assuming it were passed and signed, it is certain to be challenged in the courts. California’s attempt didn’t survive. But assume that Congress directs the President to enforce the laws, and the civil service actually begins to deny welfare benefits to those who cannot prove legal status in the US.

This would be worth pursuing if for no other reason than it might well stop newcomers from receiving welfare and Medicaid and other such benefits, and that would discourage new illegal immigrants.

It would leave open the question of what happens to those formerly receiving it. They will still be here, and will still be guilty of having received welfare illegally. Shat shall be done with them? President Obama’s solution is to have them register and acquire a sort of pale green card that givens them legal status of a sort, and allows them to get on the welfare rolls again. What would be a better solution? Immediate deportation? We’ll address that later.

Creating and using false documents is a separate issue. It is already a crime for citizens and illegal residents alike, and is best enforced that way, as presumably it would be under the Obama plan. The same is true for many other fraudulent acts in your specification.

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Dieci: spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo il decimo capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

Questoè il link alla pagina che contiene tutti documenti via via pubblicati.

https://liberiamo.org/scuola/

Se avete fretta potete accedere direttamente alla nuova puntata con questo link:

Liberiamo – Proposte per la Scuola – 10

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Nono: spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo il nono capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

Questoè il link alla pagina che contiene tutti documenti via via pubblicati.

https://liberiamo.org/scuola/

Se avete fretta potete accedere direttamente alla nuova puntata con questo link:

Liberiamo – Proposte per la Scuola – 9

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Ottavo: spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo l’ottavo capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

Questoè il link alla pagina che contiene tutti documenti via via pubblicati.

https://liberiamo.org/scuola/

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Liberiamo – Proposte per la Scuola – 8

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Settimo: spunti per una nuova scuola

Come promesso pubblichiamo il settimo capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

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Liberiamo – Proposte per la Scuola – 7

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Sesto: spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo il sesto capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

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Liberiamo – Proposte per la Scuola – 6

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Quinto: spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo il quinto capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

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Liberiamo – Proposte per la Scuola – 5

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Quarto: spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo il quarto capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

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Liberiamo – Proposte per la Scuola – 4

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Terza puntata: spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo il terzo capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

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Liberiamo – Proposte per la Scuola – 3

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Altri spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo il secondo capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

Questoè il link alla pagina che contiene tutti documenti via via pubblicati.

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Liberiamo – Proposte per la Scuola – 2

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Spunti per una nuova scuola by Liberiamo

Come promesso pubblichiamo il primo capitolo della proposta di Liberiamo per far avanzare la scuola italiana, superando la manfrina ideologica di cui è vittima come pure i tentativi di riforma approssimativi che vediamo ogni due anni, ultimo compreso.

Questoè il link alla pagina che contiene i documenti via via pubblicati.

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Liberiamo! Sodo Caustico

Sodo caustico. I risultati del “Comprehensive Assessment” della “Quality Review”.

Appena pubblicati i risultati del c.d “stress test” richiesto dalla BCE; al di là di sapere chi sia stato promosso e chi bocciato (MPS richiede un aumento di capitale di 2.111 milioni di euro, Carige di 814 milioni di euro), sulla base peraltro dei bilanci 2013 (siamo al 26 ottobre 2014), ci sembra importante leggere nel Comunicato della Banca d’Italia quanto segue:
“” Lo scenario avverso è stato appositamente costruito in modo da costituire una vera prova di resistenza delle banche a situazione estreme. Nel caso italiano lo scenario è molto sfavorevole perché ipotizza una grave recessione per l’intero periodo 2014-2016 (…). Questo ipotetico scenario utilizzato nella simulazione configurerebbe quindi un collasso dell’economia italiana, con gravi conseguenze ben oltre la sfera bancaria(…).”
E poi: “Nell’ipotetico scenario avverso i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine si collocherebbero nel 2014 al 5,9 per cento, 2 punti percentuali in più rispetto al valore dello scenario di base (…). Per il complesso delle 15 banche ciò si rifletterebbe sul capitale per quasi 4 miliardi.”

 

Ecco i links ai documenti di Bd’I e BCE:

Fai clic per accedere a Comunicato_Bankitalia.pdf

https://www.ecb.europa.eu/ssm/assessment/html/index.en.html

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BCE Stress Test – Documento completo

Mettiamo a disposizione di tutti sul nostro sito il PDF con i risultati completi dello stress test BCE.

Evitiamo commenti e andiamo alla fonte.

BCE Stress Test Results Complete October 2014 English

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Liberiamo!

Forza, occupiamoci di cose importanti!

I deputati della maggioranza sono impegnati a fare del nostro Paese un Paese nuovo.

Il loro esempio va seguito immediatamente.

Cominciamo dalle priorità, quelle che vanno gestite in tempo reale, stando svegli la notte, dando tutto.

Un Paese nuovo, un Campo nuovo, quello del Pallone…… anzi…. NEL pallone.

Deputato PD