Rapporto annuale sul rischio alle frontiere dell’Unione europea (Annual Risk Analysis 2013), pubblicato nell’aprile 2013 da Frontex ( www.frontex.europa.eu), Agenzia dell’Unione europea per le frontiere esterne, era abbastanza positivo ed è interessante riepilogarne i contenuti.
Secondo il Rapporto, il 2012 ha visto una diminuzione del 50% del numero di attraversamenti illegali delle frontiere meridionali dell’Unione rispetto all’anno precedente. In effetti, i flussi conseguenti alle primavere arabe si erano progressivamente ridotti, con un effetto anche di medio periodo.
Il rapporto individua tre corridoi: uno orientale (greco-bulgaro-turco), uno centrale (Libia-Tunisia) e uno occidentale (Spagna-Marocco). Sulla rotta del Mediterraneo orientale, nel 2012 i flussi di migranti attraverso il corridoio della frontiera greco-turca sono stati sostanzialmente interrotti, in ragione dell’operazione greca denominata “Aspica” (Scudo), con circa 1800 militari aggiuntivi alla frontiera. Gli ingressi in Grecia dalla Turchia, che erano dell’ordine di 2000 persone al giorno, sono scese infatti a una decina alla settimana nel mese di ottobre 2012. Sebbene questo drastico calo sia stato in parte compensato da un leggero aumento di ingressi sul corridoio del mar Egeo e al confine turco-bulgaro, il risultato degli interventi è stato efficace. Anche il più netto aumento di ingressi attraverso i Balcani non è stato sufficiente a compensare il calo di ingressi registrato a oriente.
Se il 2011 era stato caratterizzato da forti afflussi provenienti dal corridoio della Libia e della Tunisia a seguito della Primavera araba, gli ingressi erano scesi significativamente alla fine dello stesso anno. Alla fine del 2012 il flusso Tunisia-Libia ammontava ad un totale di sole 10.300 persone.
Infine, sulla rotta del Mediterraneo occidentale dal Nord Africa alla Spagna, i rilevamenti di attraversamento illegale sono diminuiti di quasi un quarto ( -24 %) rispetto al 2011. Il totale degli ingressi, pari a 6.400 unità, seppure in calo rispetto al 2011, risulta superiore alla media degli anni precedenti.
Il rapporto di Frontex si soffermava anche sulle nazionalità delle persone in ingresso illegale. Se la a guerra civile in Siria ha provocato un aumento della presenza dei suoi cittadini, il gruppo di persone più numeroso che entra illegalmente è quello afghano, anche se il loro numero totale è diminuito notevolmente rispetto all’anno precedente (13.169 contro 22.994 ) .
Per quanto riguarda le domande di asilo nell’UE nel 2012 , gli afghani occupano anche in questo caso il primo posto, anche se gran parte l’aumento complessivo delle domande, pari al 7%, è attribuibile a cittadini siriani. Nell’insieme delle persone che soggiornano illegalmente nell’UE, il gruppo più numeroso è afghano, seguito dal gruppo marocchino.
Enrico Martial